E’ il mio primo articolo qui su Altervista e ho deciso di parlare di una città che mi ha letteralmente conquistata. Kyoto, da un canto, è palazzi grigi, centri commerciali, sale pachinko e frastuono di una città sempre in movimento. Dall’altro canto è stradine tranquille, tipiche casette in fila e templi in cui oltre a regnare il silenzio, prevale soprattutto un’atmosfera magica. Eccovi un itinerario di tre giorni, adatto per chi vuole dedicare il giusto tempo a questa splendida città senza perdersi nulla.
PRIMO GIORNO
Nel giorno di arrivo su suolo giapponese non è consigliabile “caricare” troppo la giornata. Bisogna fare i conti con stanchezza dopo il volo (12 ore), con il fuso orario e tenere presente che ci vorrebbe tempo per i controlli all’immigrazione e per raggiungere la città col treno (è Osaka, a mezz’ora da Kyoto, ad essere dotata di aereoporto).
Dopo esserci sbarazzati dei bagagli (davvero pesanti) e aver fatto conoscenza coi proprietari del ryokan, la giornata inizia con la visita ai famosi templi buddhisti Higashi Hongan-ji e al Nishi Hongan-ji, a pochissimi minuti dal nostro alloggio. Nel caso non aveste tempo per visitare entrambi, consiglio il maestoso Higashi Hongan-ji.
Nonostante ci dispiaccia lasciare questo posto d’altri tempi, ci dirigiamo alla stazione di Kyoto, a 10 minuti a piedi dall’ Higashi Hongan-ji e saltiamo sul primo treno Nara JR disponibile. In 5 minuti (la fermata è Inari), siamo in uno dei santuari Shintoisti più importanti in Giappone, il Fushimi Inari Taisha. Il santuario è dedicano al Dio Inari, patrono dei commercianti e pare che ogni Torii lì presente sia stato donato da un’azienda giapponese.
N.B. Le strutture descritte nel primo giorno sono free entry. Gli orari di apertura e chiusura variano a seconda dei periodi, è consigliabile informarsi sui siti ufficiali delle strutture.
SECONDO GIORNO
Si parte alla volta del Kiyomizu-dera (Bus 100, fermata Kiyomizu-michi), un insieme di templi buddhisti considerati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Qui a Kyoto e in particolare in questo tempio, è davvero frequente vedere persone indossare abiti tradizionali giapponesi, il che rende l’atmosfera ancor più caratteristica.
Impossibile non visitare il Ginkaku-ji, (in giapponese Padiglione d’Argento), un tempio Zen con uno splendido giardino. (Bus 100, fermata Ginkaku-michi)
Info utile, la strada che porta al Padiglione è piena di ristoranti e negozietti che propongono delle cose squisite: dai soba ai dolci tipici. Consiglio di provare il gelato al the verde.
Altro santuario Shintoista molto affascinante è il Heian Jingu. (Bus 100, fermata Heianjingu-mae)
Dopo aver girovagato per templi e santuari, è il momento di passeggiare tra le vie di Gion, il quartiere delle geishe (Bus 100, fermata Gion). Osservando le persone coi loro kimoni colorati e zorii ai piedi e le abitazioni, la sensazione che si prova è quella di essere in un’altra epoca.
Al termine della via si giunge alla Shijo-Dori, una strada piena di negozi, ristoranti e centri commerciali. Proseguendo, ci si imbatte in una sorpresa: il fiume Kamo (in giapponese Kamogawa).
TERZO GIORNO
E’ prevista la visita al Kinkaku-ji (in giapponese Padiglione d’Oro), che al contrario di quello d’Argento, è davvero ricoperto di foglie d’oro. Premetto che tutto il viaggio è stato entusiasmante, ma alla vista di questo splendido edificio, ho provato davvero una forte emozione (Bus 101 o 102, fermata Kinkakuji-michi).
Di strada troverete altri due templi, il Ryoan-ji e il Ninna-ji, e vale davvero la pena fermarsi. Vicino al Tempio Ninna-ji, troviamo le indicazioni per la Keifuku Electric Railway, che ci servirà per raggiungere il quartiere di Arashiyama.
La fermata più vicina al punto il cui ci troviamo è Omuro Ninnaji, prendiamo la Keifuku Line in direzione Katabiranotsuji (A8), da qui scendere per fare un cambio di treno e prendere quello che va in direzione Arashiyama (A13). Scesi dal treno, ciò che si para ai nostri occhi, è una stazione davvero colorata e piena di vita.
Pochi minuti di cammino e…
A questo punto le opzioni sono due: dalla fermata Saga Arashiyama, si può sfruttare il Japan Rail Pass prendendo la JR Sagano Line, detta anche Sanin Line (lo specifico perchè questa dicitura è utilizzata nelle indicazioni presenti per strada,in stazione etc), e ritornare alla Kyoto Station; oppure utilizzare nuovamente la Keifuku Electric Railway, dalla fermata Arashiyama alla fermata Shijo Omiya (vicina alla Shijo-Dori), effettuando il cambio di treno alla fermata Katabiranotsuji. La scelta può dipendere dalla posizione dell’alloggio, dove si vuol far shopping etc…
Prossimi articoli: “Kyoto, come muoversi, dove alloggiare e mangiare” e “Consigli per prenotare da soli un viaggio oltreoceano”
A Presto, Mary.
Ciao Mary,complimenti per la semplicità e la chiarezza,sembra di aver fatto un tour di 3 giorni insieme a te, tanto lo hai descritto con meticolosità e passione.Aspetto con impazienza qualche altra pagina,per poter leggere e “viaggiare”.Grazie 🙂