Istanbul in un solo giorno: cosa non perdere

Conosciuta sia col nome di Bisanzio che col nome di Costantinopoli, Istanbul fu fondata nel 660 a.c. e proclamata capitale dell’impero romano, bizantino, latino e ottomano, dal lontano 330 fino al 1922.

La città risulta l’unica al mondo ad appartenere a due continenti ed è il centro municipale più popoloso d’Europa: negli ultimi 25 anni la popolazione è letteralmente triplicata anche grazie alla qualità della vita e all’occupazione che offre.

Vi suggerisco di armarvi di pazienza date le code ai principali siti d’interesse ma vale la pena aspettare: essendo il punto d’incontro tra Oriente ed Occidente, Istanbul si è rivelata una metropoli molto affascinante!

Il nuovo aeroporto di Istanbul (in turco Istanbul Yeni Havalimani) dista 50 chilometri dal centro città. Situato al piano inferiore del complesso, il bus IST-20 è in partenza ogni 30 minuti con direzione Sultanahmet, quartiere famoso per la presenza delle più rinomate attrazioni. Il biglietto costa 18 lire turche (circa 3 euro) ed è acquistabile solo dopo aver comprato e ricaricato la ISTANBULKART alle macchinette situate di fronte i bus.

Per maggiori info sulle linee bus e la mobilità in generale cliccate qui.

Mappa dei quartieri Eminonu e Sultanahmet

 

Il bus termina la sua corsa alla fermata Sultanahmet, nei pressi di una immensa piazza piena di bancarelle, le quali vendono frullati di frutta fresca, cibo del luogo e souvenirs. Da qui sono raggiungibili a piedi con un brevissimo tragitto la Moschea Blu, la Basilica di Santa Sofia, la Basilica Cisterna e il Palazzo Topkapi.

Consiglio la visita della Moschea Blu (in turco Sultan Ahmet Camii) di primissimo mattino.

Orari di ingresso:

  • Il venerdì dalle 14:00
  • Dal sabato al giovedì: dalle 8:30 fino al tramonto

L’ingresso è gratuito ma non è possibile accedere durante la preghiera di 30 minuti, i cui orari li trovate qui.

Prima di entrare, è necessario togliere le scarpe che verranno riposte in buste di plastica distribuite dalla struttura. Alle donne viene fornito un velo per coprire i capelli.

Ingresso della Moschea Blu

Realizzata tra il 1609 e il 1616 dal sultano Ahmed I, si guadagna il nome di Moschea Blu per le 21 mila piastrelle di ceramica turchese. L’ambiente si presenta molto luminoso per 260 finestre che la compongono.

 

La Basilica di Santa Sofia (in turco Aya Sofia Muzesi) è una splendida testimonianza dell’architettura bizantina. Dopo aver fatto giungere diverse varietà di marmi dalle città del Mediterraneo per la sua costruzione, l’imperatore Giustiniano la inaugurò nel 537. Fu convertita in Moschea dal popolo ottomano dopo la presa della città nel 1453 e solo nel 1935 divenne un museo: difatti il suo utilizzo come luogo di culto è assolutamente proibito.

Orari di apertura:

  • Dal 27 ottobre al 14 aprile: dalle 9:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00), lunedì giorno di chiusura invernale
  • Dal 15 aprile al 26 ottobre: dalle 9:00 alle 19:00 (ultimo ingresso ore 18:00), sempre aperto

Il costo del biglietto è di 72 lire turche (circa 11 euro). Gratis per i minori di 9 anni.

Basilica di Santa Sofia
I preziosi interni della Basilica

 

Palazzo Topkapi (in turco Topkapi Sarayi) era la residenza dei sultani ottomani, un lussuoso complesso costituito dal maestoso harem oltre che da chioschi, corridoi e cortili con giardini e fontane. Dal 1924 Topkapi è un museo, il più visitato di tutta Istanbul.

Orari di ingresso:

  • Da novembre a metà aprile: dalle 9:00 alle 17:00
  • Da metà aprile a fine ottobre: dalle 9:00 alle 19:00

Martedì chiuso. Il prezzo del biglietto è di 72 lire turche (circa 11 euro), gratis per i minori di 9 anni. La sezione dell’harem prevede un costo aggiuntivo di 42 lire turche (circa 7 euro), gratis per i minori di 6 anni.

Il Cancello del Saluto
Vista del quartiere Karakoy e della Torre Galata da Palazzo Topkapi

 

Imperdibile è la visita alla Basilica Cisterna (in turco Yerebatan Sarayi). Venne costruita per volere dell’Imperatore Costantino e in seguito restaurata dall’Imperatore Giustiniano per assicurare continuo rifornimento d’acqua a tutta la città.

L’acquedotto, grande quanto un campo di calcio, poteva contenere fino 100.000 tonnellate d’acqua e si riempiva grazie al suo collegamento con la foresta di Belgrado, distante solo 20 chilometri dal centro abitato.

Orari di ingresso:

  • Da aprile a settembre: dalle 9:00 alle 18:30
  • Da ottobre a marzo: dalle 9:00 alle 17:30

Il prezzo del biglietto è di 20 lire turche (circa 2,80 euro).

L’atmosfera è a dir poco surreale!

 

Terminata la visita del quartiere Sultanahmet, consiglio di attraversare il ponte Galata e di dirigervi verso l’omonima Torre.

Mappa dei quartieri Karakoy e Beyoglu

 

Girovagando tra i vicoli del quartiere Beyoglu, caratteristico per la presenza di bar con angusti tavolini dove gli abitanti del luogo si rilassano chiacchierando e bevendo the, si erge all’improvviso l’imponente Torre Galata (in turco Galata Kulesi).

La fortezza fu ideata dai genovesi nel 1348 e soprannominata Torre di Cristo. Durante il periodo ottomano, la struttura fu utilizzata prima come prigione e poi come torre di avvistamento per gli incendi, sciagura che colpì svariate volte la città.

L’attrazione è sempre aperta, dalle 9:00 alle 20:00. Il costo del biglietto è di 25 lire turche (circa 3,50 euro).

La Torre vanta un’altezza di circa 60 metri
Il panorama

A visita conclusa vi consiglio una passeggiata a Istiklal Caddesi, affollata strada dello shopping che termina a Piazza Taksim.

Ho avuto modo di visitare questa metropoli durante un lungo scalo e me ne sono innamorata all’istante! Ho apprezzato tantissimo le pasticcerie del luogo: scintillanti ed esageratamente addobbate, oltre a proporre tante squisitezze! Da non perdere il rinomato baklava e altri dolci composti da pasta fillo, miele e frutta secca. Se ne avete la possibilità, assaggiate il borek turco: si tratta di una torta salata realizzata con pasta yufka e formaggio filante.

Curiosità su Istanbul: è la città dei gatti! Non è strano trovare questi graziosi felini in ottima salute nei musei e nelle moschee dormire o chiedere coccole ai turisti. Questi ultimi sono rispettati, amati e curati dagli abitanti del luogo così come in tutta la nazione.

 

A presto, Mary